Nuovo consorzio agenzie-operatori per il rilancio di Taranto

Medi Telegraph

 

«Vogliamo sostenere le iniziative delle istituzioni e degli altri attori pubblici per il rilancio dell’area portuale di Taranto», dichiarano i rappresentanti dello Ionian Shipping Consortium, la nuova realtà costituita a Taranto dagli operatori del settore. «Il core business - si affermano - saranno lo shipping ed il chartering, cioè i servizi tecnico-commerciali connessi al ciclo nave e le prestazioni ausiliarie dei traffici marittimi». Lanciata anche una proposta di collaborazione ai grandi committenti del porto a partire dall’Ilva. In proposito, i rappresentanti del consorzio evidenziano che i commissari dell’Ilva, dopo venti anni di rapporti definiti difficili col gruppo Riva - rapporti che hanno avuto anche risvolti giudiziari - hanno «finalmente cambiato passo nei confronti degli operatori di Taranto, assegnando loro opportunità pratiche». Ma il progetto sul quale il nuovo consorzio lavorerà, riguarda la «riqualificazione effettiva del rapporto tra città e mare, quest’ultimo inteso come strumento di crescita e di sviluppo». L’idea di fondo, si evidenzia, è «ad ovest un grande porto con spazi per la logistica e la retroportualità e ad est la connessione col centro storico di Taranto e le potenzialità turistiche e diportistiche». Specie dopo che il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, lunedì scorso a Taranto ha dato l’ok alla cessione della banchina della stazione torpediniere del Mar Piccolo dalla Marina Militare al Demanio marittimo e all’Autorità portuale di Taranto per riconvertirla ad infrastruttura per la nautica da diporto e l’attracco delle navi da crociera di media grandezza. Una riconversione che, secondo uno studio di fattibilità dell’Authority, costa 30 milioni che ora devono essere cercati dal Tavolo istituzionale Taranto costituito da presidenza del Consiglio, ministeri, Regione Puglia ed enti locali.

 

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